venerdì 22 febbraio 2008

LA NUOVA ETICA SU DI NOI

di Ruggiero Capone

Ad agosto 2005 il telespettatore italiano apprese che la bella Eva Mikula (ex fidanzata di Fabio Savi, leader della Banda della uno bianca) avrebbe partecipato ad un reality show. Che sarà mai, si saranno detti in molti: così una bella donna, ritenuta colpevole di concorso in rapina ed omicidio, non ha fatto carcere, anzi il crimine l’ha resa famosa, dandole la visibilità per fare prima la modella e poi l’attrice. Stessa sorte per Azouz Marzouk, i cui familiari sono periti sotto le coltellate dei coniugi di Erba: il marocchino, non sappiamo quanto affranto per la perdita, è finito al fresco per spaccio di droga. Niente paura, un sondaggio via internet l’ha bollato come il più affascinante pusher, così un importate agente lo avrebbe già contrattualizzato per il dopo carcere. Due giorni fa Raffaele Sollecito, uno degli indagati per l’omicidio di Perugia, s’è laureato in carcere: su internet le fan s’azzuffano per le sue foto.

Ed anche Amanda, altra ragazza finita in pasto alle cronache grazie all’omicidio di Perugia, ora sta raccogliendo proseliti in rete. E poi ci sono i coniugi di Erba, i cui diari del pentimento pare possano ben presto essere editati, del loro problema spirituale (del loro peso) se se sta occupando periodicamente Porta a Porta. Non ultimi nella graduatoria del crimine che paga ci sono Erika ed Omar, i due adolescenti omicidi di Novi Ligure, anche per loro dopo il carcere s’aprirebbe una vita tutta di celluloide. Intanto quest’ultimo fine settimana ha visto tanti ragazzi partire per Perugia, dove Patrick Lumumba ha inaugurato il suo nuovo locale: anche per lui il giallo di Perugia ha portato bene, ora che è stato scagionato può giocarsi tutto in tivù e feste. A questo punto la laica L’Opinione scuserà (spero) lo scrivente, che è qui per spiegarvi che il principe di questo mondo è l’Anticristo. L’Italia è la terra dove più sta concentrando i suoi sforzi.

Infatti sta lavorando per una felice soluzione del problema politico e sociale. Raggiungibile anche ignorando la diffusione di notizie grevi in televisione. Il “paese felice” deve sapere della festa di Lumumba ma non che a Napoli un disoccupato ha ucciso suo fratello anch’egli senza lavoro, che un certo signor Gino privo d’un braccio mantiene moglie e figli facendo il trasportatore abusivo di rifiuti, che ben cinque parlamentari di questa legislatura sono stati beccati a parlar male dei disoccupati e che Mediaset ne ha censurato le dichiarazioni per non rovinare il loro consenso (non certo per non offendere chi non ha un lavoro).
I discepoli dell’Anticristo dimostrano sempre più semplicità, rettitudine e bontà di cuore. Anche se dietro la loro beltade s’annida l’assoluto individualismo mascherato dall’ardente dedizione televisiva al bene comune. L’Anticristo ha preferito celebrare i processi in televisione perché tutti noi si possa essere giudici. Assistere alla grande festa dove presunti colpevoli e veline possano annacquare ogni colpa.

Nell’osservare questa mattanza dello spirito, sembra che da un momento all’altro la pace e la prosperità universale possano pioverci addosso. Questa inversione del buon senso e della spiritualità (scusatemi cari laici) mi sembra partorita troppo lontano dall’infanzia della mente e del cuore, mi sembra figlia d’una rubiconda Mammona che ama solo se stessa. Eppure chi manovra questo teatrino ha un talento eccezionale, e la bellezza dei suoi infelici ospiti galvanizza folle di telespettatori. E’ un rocambolesco gioco pagano, gli Dei cascano e si rialzano. Per merito della televisione il sangue diventa di plastica. Così l’uomo del Ventunesimo secolo scrive in maniera esemplificativamente evangelica la sua nuova vita quotidiana. Fatta di bene e male, ed entrambi fatti apparire dalla televisione come di plastica. Poi c’è la melassa buonista, che porta questi Dei buoni quasi a dirci “Cristo ha portato la spada, noi portiamo la pace, e speriamo che le vostre vite passino senza dolore, cloroformizzate dalla visione delle nostre”. Il perdono della Chiesa viene sostituito dalla quotidiana clemenza televisiva, che ridimensiona e poi svuota.

Una sorta di salvezza dell’umanità continua e preconfezionata. L’Anticristo sta relativizzando con nuovi evangelici esempi le nostre tante colpe, facendole apparire come televisivamente emendabili. Così non più il silenzio, il ripensamento od il rimorso, ma solo la celebrazione, che eleva l’autore (anche della più turpe nefandezza) al rango d’esempio sociale. E’ il caso di offendere questi neoevangelisti. Di chiamarli con il loro vero nome, cioè bestie ignoranti. Parlano di valori ed ospitano gente che dice di stare in politica per mettere a centro della propria azione i valori. Così capita che nelle trasmissioni tivù gli artefici dei misfatti si pentano e parlino delle loro esperienze con gente che dice di fare politica dei valori. Ed in tutto questo mostrarsi nessuno osa ammettere che questa è la nuova etica.